Nuovo meccanismo di regolazione di CA3 per la memoria

 

 

DIANE RICHMOND

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XXI – 16 novembre 2024.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

Per i meccanismi di immagazzinamento e di richiamo della memoria i neuroni piramidali della regione CA3 dell’ippocampo hanno un ruolo cruciale, numerosi studi hanno contribuito a definire vari aspetti di questa funzione, ma rimangono ancora ignoti i meccanismi cellulari “dipendenti dallo stato” necessari per la realizzazione di questi processi di conservazione e recupero dell’informazione. Uno dei fenomeni cellulari più interessanti e studiati fra quelli ippocampali associati alla memoria, riguarda i neuroni piramidali di CA1: i picchi di calcio (Ca2+) dendritici di lunga durata e le scariche associate possono determinare una rapida plasticità sinaptica e cambiare le proprietà di “sintonia” dei neuroni, fornendo una base per l’immagazzinamento della memoria. Allo stato attuale delle conoscenze, si deve registrare che i picchi di Ca2+ dendritici di lunga durata e le scariche associate dei neuroni piramidali della regione CA3 dell’ippocampo sono ancora poco esplorati e poco conosciuti.

Noemi Kis e colleghi hanno approfonditamente indagato questo fenomeno cellulare in CA3 giungendo a scoprire aspetti nuovi e rilevanti per i meccanismi di immagazzinamento e richiamo delle esperienze memorizzate.

(Kis N. et al., Cholinergic regulation of dendritic Ca2+ spikes controls firing mode of hippocampal CA3 pyramidal neurons. Proceedings of the National Academy of Sciences USA – Epub ahead of print doi: 10.1073/pnas.2321501121, 2024).

La provenienza degli autori è la seguente: Laboratory of Neuronal Signaling, Hungarian Research Network Institute of Experimental Medicine, Budapest (Ungheria); Doctoral College of Sommelweis Unoversity, Janos Szentagothai Neurosciences Division, Budapest (Ungheria); Laboratory of Cellular Neurophysiology, Hungarian Research Network Institute of Experimental Medicine, Budapest (Ungheria); Laboratory of Biological Computation, Hungarian Research Network Institute of Experimental Medicine, Budapest (Ungheria).

Il lavoro di Noemi Kis e colleghi può essere reso così, in una estrema sintesi concettuale: i neuroni piramidali di CA3 nei roditori presentano una grande eterogeneità nella cinetica dei picchi di Ca2+ dendritici, in condizioni di base, con una sub-popolazione di cellule che scarica esclusivamente per picchi di Ca2+ dendritici di breve durata; tali picchi brevi di Ca2+ sono sostanzialmente prolungati dall’acetilcolina – neuromodulatore che orchestra i processi della memoria – suggerendo un meccanismo dendritico dipendente dallo stato per l’immagazzinamento dell’informazione.

Ma spieghiamo la ratio dello studio. I meccanismi integrativi dendritici attivi, quali i picchi dendritici rigenerativi, arricchiscono le capacità di elaborazione dell’informazione dei neuroni e contribuiscono in modo fondamentale alle computazioni neuroniche rilevanti per il comportamento. Generalmente si ritiene che i picchi di Ca2+ dendritici producano una depolarizzazione dendritica plateau-simile e accensioni somatiche con scariche di complessi a picco (CSB, da complex spike burst), che possono avviare rapide variazioni nelle proprietà di codifica spaziale di cellule piramidali dell’ippocampo. La sperimentazione di Kis e colleghi ha rivelato che una sub-popolazione di neuroni piramidali della regione CA3 dell’ippocampo di ratto, morfo-topograficamente distinguibile, presenta picchi di Ca2+ composti dei dendriti apicali insolitamente brevi nella durata che non supportano le scariche sostenute dei CSB. Questi picchi di calcio sono mediati da canali del calcio tipo L (L-type Ca2+) e il loro time course è ristretto da canali del K+ di tipo A ed M. L’attivazione colinergica converte potentemente i picchi brevi di Ca2+ in forme di lunga durata, e facilita e prolunga l’attivazione delle CSB.

Sulla base di questi dati, per il cui dettaglio si rinvia alla lettura del testo integrale dell’articolo originale, gli autori dello studio propongono che la neuromodulazione colinergica controlli la capacità della specifica sub-popolazione di neuroni piramidali di CA3 di generare potenziali di plateau sostenuti, realizzando un meccanismo dendritico dipendente dallo stato per la codifica e il richiamo della memoria.

 

L’autrice della nota ringrazia la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura delle recensioni di argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).

 

Diane Richmond

BM&L-16 novembre 2024

www.brainmindlife.org

 

 

 

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